Erano tutte sedute sul divano di pezza colorata... tutte e tre una di fianco l'altra... con lo sguardo perso nel vuoto fissavano le facce banali nel televisore accartocciando i respiri lenti e pesanti... stavano aspettando le mestruazioni.
Ed io le guardavo.
Fissavo prima un occhio verde e poi l'altro nocciola, uno azzurro e poi ancora quell'altro verde.
Empatia, si chiama. Stavo in silenzio perchè spesso in molte situazioni si può anche stare zitte. E nel silenzio c'è molta più intimità. Cioè, non è facile permettersi di stare in silenzio, così. Provate ad immaginare due persone sedute a fianco, che stanno zitte, completamente zitte. E continuano a stare sedute di fianco, e i loro culi poggiano sulla stessa medesima assenza di suoni. E stanno bene lo stesso, perchè magari non c'è qualcosa di davvero essenziale da dirsi, e uno sta leggendo un libro e l'altro guardando X factor, che ne sai. Intendo X factor quando c'era Morgan, nota dell'autore indispensabile perchè se qualcuno pensa che io possa solo minimamente citare X factor ora che c'è la Tatangelo e che possa solo per un attimo ancora e un soffio di fiato credere che lo vedrò, beh, è meglio specificarlo subito.
Stare in silenzio insieme è un lusso difficile da permettersi.
Allora andai in cucina e presi un pentolino, lo riempii d'acqua e lo misi sul fuoco.
Dopo dieci minuti mi ricordai che avevo un pentolino sul fuoco e andai ad accendere il fuoco.
Poi preparai LA TISANA.
Sapevo che tante volte avevo anch'io stretto così ferocemente il cellulare nella mano e il lembo del cuscino nell'altra.
Qui serviva un antidoto. LA TISANA dell'erborista che avevo impezzato giù sotto casa avrebbe fatto il suo effetto.
Eravamo tutte e quattro sedute silenziosamente sul divano di pezza colorato in un momento di incredibile notturno.
Realizzai che quella sera non saremo uscite. Le chicche aspettavano impazientemente.
Ed io le guardavo.
Fissavo prima un occhio verde e poi l'altro nocciola, uno azzurro e poi ancora quell'altro verde.
Empatia, si chiama. Stavo in silenzio perchè spesso in molte situazioni si può anche stare zitte. E nel silenzio c'è molta più intimità. Cioè, non è facile permettersi di stare in silenzio, così. Provate ad immaginare due persone sedute a fianco, che stanno zitte, completamente zitte. E continuano a stare sedute di fianco, e i loro culi poggiano sulla stessa medesima assenza di suoni. E stanno bene lo stesso, perchè magari non c'è qualcosa di davvero essenziale da dirsi, e uno sta leggendo un libro e l'altro guardando X factor, che ne sai. Intendo X factor quando c'era Morgan, nota dell'autore indispensabile perchè se qualcuno pensa che io possa solo minimamente citare X factor ora che c'è la Tatangelo e che possa solo per un attimo ancora e un soffio di fiato credere che lo vedrò, beh, è meglio specificarlo subito.
Stare in silenzio insieme è un lusso difficile da permettersi.
Allora andai in cucina e presi un pentolino, lo riempii d'acqua e lo misi sul fuoco.
Dopo dieci minuti mi ricordai che avevo un pentolino sul fuoco e andai ad accendere il fuoco.
Poi preparai LA TISANA.
Sapevo che tante volte avevo anch'io stretto così ferocemente il cellulare nella mano e il lembo del cuscino nell'altra.
Qui serviva un antidoto. LA TISANA dell'erborista che avevo impezzato giù sotto casa avrebbe fatto il suo effetto.
Eravamo tutte e quattro sedute silenziosamente sul divano di pezza colorato in un momento di incredibile notturno.
Realizzai che quella sera non saremo uscite. Le chicche aspettavano impazientemente.
più unica che rara!
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