domenica 13 giugno 2010

Apologia della fame chimica.



Scrivere è come farsi un panino al salame. Cioè .. quando hai fame cosa ti fai? Un panino al salame. E magari tagli il pane stando attento a fare i bordi giusti, a non sgretolare la materia in tante briciole.. e cerchi infastidito nel frigorifero o nella dispensa gli ingredienti giusti per riempire questo panetto di carboidrati.. e trovi le sottilette.. che quelle sono e sfido a trovare un succedaneo, e poi trovi la cremina tartara, e poi i sottaceti, e le olivette e i carciofini, e i funghi, si, che quelli sono sempre ben accetti. In ogni occasione. E scovi negli scaffali e becchi, si becchi come le galline il galbanino e ci metti pure quello, e le carotine e la maionese con cui spesso fai l'amore. E poi capiti verso un po' di insalata e dici, si va bene che sono una tossica sempre in fame chimica che mi mangerei pure il tavolo e un po' di lattuga mi fa bene e ti prendi giusto quella foglia e ti senti per un attimo una salutista, ma solo per un attimo che poi torni a sorseggiare il tuo bicchiere di gin e ad ascoltare su youtube canzoni che conosci solo tu. E continui a cercare senza posa qualcosa da aggiungere.. e guardi con gli occhi che fanno una danza da destra a sinistra da sinistra a destra, sotto e sopra, sopra e sotto.. e ballano la macarena i tuoi occhi e la dance anni ottanta dove avere occhi non serve anzi è meglio tenerli chiusi. Perchè per sentire certe cose meglio non averceli nemmeno, gli occhi. E continui a vagare per il frigo.. e sposti questo e quello e assaggi questo e quello, imperterrita.. e prima di mettere in bocca o di annusare tasti con le tue piccole dita il domopack che è sempre così fastidioso.. e cerchi di capire cos'è stato conservato, cos'è stato messo dentro a quelle ciotole così indifese.. cosa ci sarà? Ti senti Alice, la Sirenetta o una Biancaneva un po' meno sfigate si spera.. che tutte non è che abbiano fatto una gran bella fine e lo sanno. Ma di questo si parlerà più avanti. Insomma stai cercando nel frigo, in questo posto fatto a rettangolo bianco, a meno che tu non abbia una cucina anni Ottanta e non ce l'abbia zebrato, stai cercando una ricompensa piccola ma energetica a questa giornata passata tra alti e bassi. E si spera che siano bassi che arrivano ovunque e non ti devi piegare. Ma alti e bassi chi poi? Magari potessi passare una giornata tra alti e bassi, ci darei la firma e anche qualcosa in più.
E trovi il tonno, rosa e friabile che lo tagli con un grissino. Speriamo di no, va là. E trovi qualche tortellino da mangiare crudo, che si sente ancora di più, e che buono che è!!! Avete mai provato a mangiare un tortellino crudo? Un orgasmo dei denti e della lingua che il dentista vi farà uno sconto.. Maledetti dentisti rotti in culo. E lo vorrebbero. E poi trovi la mostarda, e la n'duia e lì ringrazi Dio di essere nata con delle papille gustative funzionanti. E ti senti proprio la vita venire dentro, venire su e venire e basta. E poi cerchi ancora e trovi le zucchine e le melanzane e le fai a pezzettini, sempre per il tuo panino che ormai non ha più dignità. E cerchi ancora all'impazzata, non sai cosa vuoi, come nella vita e dici, si, domani sarà un altro giorno, e si vedrà, come Rossella me ne frego. me ne infischio. Arriva un po' di aria dalla finestra e sto meglio. E guardi ancora, ormai quella scatola che fa freddo ti dice basta, mi hai già abbastanza scopato. E non con la scopa. Perchè non è facile scopare un frigorifero. O no? E cerchi ancora, e trovi il melone, le fragole, e le ciliegie, e le albicocche e dici, no, nel panino non ci stanno bene, ma te le mangi comunque.. Tanto male non fanno. E alla fine, come l'acqua in una oasi, come la verità, come un tampax come quando ti vengono in anticipo, come un temporale d'estate, come una nota in un pentagramma, che senza quella la musica fa cagare... arriva il salame. E lo guardi come la tua prima volta, come hai guardato negli occhi il tuo primo amore o la figurina dell'album di Beverly Hills che ti mancava. E lo guardi, lo prendi in mano con tutte le mani, lo prendi tra le mani come fosse un membro, e lo annusi, lo assapori e ringrazi il tuo vicino di casa che lavora in campagna. E pure il povero maiale che ne è il proprietario. E lo affetti piano piano , e gli dai affetto, e lo mangi anche un po' prima di metterlo nel panino. E poi lo addenti, questo panino post moderno fatto di tutto. E dici grazie alla vita per questo piccolo momento. Che non hai il lavoro, che non hai amore, che non hai successo, che non hai soldi, che non hai cose concrete, ma hai il tuo panino al salame. E tutto il resto. Questo è scrivere, e questo è un panino al salame.

1 commento:

  1. i tortellini crudi! ahahahah pure io li trovo sfiziosi!
    sai chi mi ricordi? Joyce nel suo Ulysses, un vero e proprio stream of consciousness con la differenza che tu usi la punteggiatura (per fortuna) e lui no.
    brava, mi piace!

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